Dario Ferrecchia
Mi chiamo Dario. Una volta, ero un IT Solution Architect e senior developer, immerso in un mare di codici, algoritmi e flussi.
E’ il 2020 e dopo più di vent’anni di questo lavoro, mi rendo conto che già da un po’ sotto la superficie qualcosa stava cambiando. Una voce sottile ma persistente mi sussurrava che c'era qualcosa di più, qualcosa che mi stava sfuggendo.
Il Covid arriva come un uragano. Il mondo si ferma, e con esso anche il mio cuore sembra perdere il ritmo. Nessun nuovo lavoro, il telefono muto per giorni, i secondi dilatati in ore. Ma in quel silenzio forzato, qualcosa inizia a cambiare.
Mi ritrovo a poter studiare marketing e copywriting, la mia passione di sempre, con una fervida intensità, per 10, 12 ore al giorno, ogni giorno.
Finché un giorno, una decisione: lasciare tutto e cercare clienti che possano davvero mettere alla prova le mie capacità.
Ma ogni notte, le ombre della paura mi avvolgono. "E se stai commettendo un errore? E se perdessi tutto?" Mi tormentano, cercando di trascinarmi indietro nel conforto della familiarità, del mio status-quo, della mia comoda abitudine.
Due anni passano in un soffio, e con essi, una serie di successi (e anche qualche fallimento) come business strategist. Ma ogni trionfo è accompagnato da un'ombra di dubbio, ogni vittoria sembra sbiadita come un ritratto in una vecchia Polaroid.
E poi, finalmente, arriva il mio primo grande cliente. È un successo travolgente, una conferma che il mio viaggio non è stato inutile. Ma il mio cuore cerca ancora, sa che c'è un altro pezzo del puzzle da trovare.
E dopo poco, quasi come se ci stessimo cercando da sempre, arriva Intelligentia Docet, non l’ennesimo cliente, ma un faro nel buio: un modo così diverso di concepire il lavoro in team e il business che ci troviamo istantaneamente in sintonia.
Iniziamo prima a collaborare insieme, poi a lavorare assieme fino ad arrivare ad un rapporto perfettamente simbiotico e così, finalmente, sento di essere a casa.
Ora, guardando indietro, vedo un percorso costellato di tempeste e sole, di notti insonni e albe radianti. Ma ogni passo, ogni caduta, ogni risveglio ha plasmato la persona che sono oggi.
E se c'è una cosa che desidero condividere con il mondo, è questa: non lasciare che le ombre della paura offuschino la luce dei tuoi obiettivi. Perché anche nel cuore della tempesta più feroce, c'è sempre una stella che brilla, pronta a guidarti verso la tua vera destinazione.
Perché ho scelto ID
Perché sfido chiunque a trovare un ambiente lavorativo del genere. Quello che ho scritto nella mia storia non era solo un esercizio di poetica, né un’esagerazione fine a se stessa: Intelligentia Docet è qualcosa di più di una società, di un team o di uno sterile posto di lavoro.
E’ un’idea e ancor prima una filosofia: professionisti incredibilmente esperti nel loro settore che hanno una visione comune, che collaborano e che non sono lì solo per avere un loro tornaconto personale ma investono il loro tempo a far crescere un unicum di pensieri, remando tutti in sincrono nella stessa direzione.
In ID ho imparato il valore del gruppo, della squadra, del senso di appartenenza.
Il perfetto esempio in cui l’insieme è maggiore della somma delle singole parti.
Perché mi sento esperto
Nel marketing nessuno può definirsi esperto, ma chiunque lo può diventare. Ogni cliente è un caso unico, imparagonabile.
La più grande caratteristica che devi avere, quindi, è quella di aver voglia ogni volta di ricominciare da zero, studiando il settore e vivendolo come se fosse il tuo da sempre.
Questa è la mia caratteristica: in ogni nuovo lavoro mi ci immergo completamente, ne divento parte, come se avessi fatto solo quello nella mia vita.
Ed è l’unico modo possibile, secondo me, per riuscire dove molti falliscono, essere in grado, quando serve, di pensare come il tuo cliente.
Un grande copywriter una volta ha scritto: “Pensa come un pesce, non come un pescatore”, e questa frase riassume molto bene il mio modo di approcciare al marketing ed alle strategie di business.